Prima conferenza stampa per il nuovo mister della Salernitana, Angelo Gregucci che interviene presso il “Seci center” presentandosi alla piazza a dieci anni dall’ultima esperienza: “Vorrei innanzitutto ringraziare la Proprietà , Claudio Lotito e Marco Mezzaroma per la grande opportunità che mi è stata concessa con questa chiamata. Sono onorato di poter tornare a distanza di tanti anni sulla panchina della squadra granata. Conosco Salerno, le esigenze della città e della tifoseria ed è motivo di grande orgoglio per me tornare in una piazza prestigiosa come questa”.
Che idea si è fatto della squadra: “Non esistono singoli giocatori, non mi ricordo di gente che vince le partite singolarmente; la prima conquista sarà quella di dare un ‘identità alla nostra squadra“.
Il mercato ha sicuramente rinforzato la squadra ma non à© arrivato l’attaccante: “Ribadisco che la ricerca più importante sarà quella di raggiungere il concetto di squadra, per me vince la squadra come collettivo. Noi abbiamo giocatori validi anche in attacco.Conteranno la determinazione e l’abnegazione, chi lavorerà sodo meriterà di giocare. Spero che la Salernitana riesca ad esprimere un calcio bello e orgoglioso”.
Cosa hanno chiesto Lotito e Mezzaroma: “Di raggiungere i playoff, producendo un calcio gradevole che riesca a portare il grande pubblico all’Arechi. Vedere i tifosi che lasciano lo stadio in anticipo è la sconfitta più grande”. Â
Il mister commenta quale atteggiamento dovrà avere la squadra: “La Salernitana dovrà avere un concetto tattico legato alle due fasi; tutti dovranno partecipare alla fase attiva ma anche alla fase inattiva. Voglio vedere i calciatori impegnarsi, una volta persa la palla, li voglio vedere correre a recuperarla in undici. Se ciò non accadrà potrei anche pensare di sostituire qualcuno”.
Secondo Gregucci non c’è un modulo preciso: “à‰ importante il sistema di gioco ma à© importante soprattutto la determinazione dei calciatori. Sarà un 4-2-3-1 o un 4-3-2-1, intendo schierare una squadra equilibrata che, se attaccherà , lo farà passando per le fasce“.
La Salernitana può fare molto meglio di quello che ha espresso finora, sopratutto nell’ultima partita di Pontedera: “Le difficoltà oggettive sono anche guardare la curva e vedere i tifosi della Salernitana in sciopero. Voglio tornare a vedere un Arechi pieno come contro l’Ascoli. La prima cosa che ho fatto à© stata controllare lo stato fisico e atletico dei calciatori in rosa, e vedere quanto poteva essere importante il direttore per il lavoro sul mercato”. Â Capitolo mercato: “Non c’è mercato che soddisfi un allenatore, io ho dato delle priorità e degli indizi che poi sono stati accontentati dalla società . Ho dato delle priorità al direttore, l’ho bastonato per due giorni e ho ottenuto le mie priorità ”.
Questa l’espressione usata da Gregucci: “Ho rotto l’anima al direttore per avere un portiere di esperienza come Gori, non che Berardi non sia all’altezza e non abbia qualità , ma fare il portiere davanti alla curva di Salerno à© una bella responsabilità e non à© facile”.
Fabiani spiega: “Non à© ancora arrivato il transfer per Gori. Vorrei ricordare a tutti che la Salernitana aveva due portieri e a me risulta che sia necessario averne tre. Berardi à© di prospettiva, Iannarilli ha vinto campionati, noi abbiamo optato per un portiere esperto e abbiamo preso Gori“.
Di nuovo Gregucci: “La nostra mentalità , data la situazione attuale, sarà quella di giocare ogni partita come se fosse una sfida playoff. Spesso la condizione atletica può esse inquinata da quella mentale. Riprendersi fisicamente à© un po’ più difficile rispetto al recupero psicologico”.
Esistono analogie tra oggi e dieci anni fà¡? “Si, le difficoltà - risponde Gregucci – Non esistono punti fermi nel mio progetto tattico, la squadra avrà precise mansioni. Io dico che chi durante la settimana farà bene meriterà di giocare. Nei momenti di difficoltà si vedono gli uomini, e io cerco proprio questo”.
Cosa lo ha spinto a tornare? “Quando ho sentito Salerno mi è ribollito il sangue nelle vene. Venivo da un’esperienza stimolante e inusuale come quella al Manchester, quando sono tornato in Italia ho preferito non mettermi subito in gioco ma aspettare la chiamata giusta. E Salerno, per quello che ha rappresentato in passato e per le emozioni che mi ha dato attraverso il pubblico è proprio quello che può fare al caso mio”.Â
Questione manto dell’Arechi: “Non ho visto le condizioni del terreno di gioco dell’Arechi ma se i calciatori sono uomini veri superano anche questa difficoltà . Una squadra à© forte quando ci sono dei calciatori che sono degli esempi, dei veri uomini. Il campo à© uguale per tutte e due le squadre”. Capitolo Foggia: “Foggia sta bene ed à© a disposizione come tutti gli altri, l’ho visto carico e motivato, atleticamente però può migliorare. Per quanto riguarda il ruolo che io penso debba ricoprire, Foggia ha sempre fatto molto bene quando ha giocato esterno”.
Fabiani parla di Pestrin: “Pestrin à© qui perchà© ha caratteristiche da combattente, di uno che non si arrende e non si limita. à‰ un giocatore in possesso della mentalità ideale per questa squadra e in questo ho accontentato Gregucci”.
Il mister poi ragiona sui playoff e sulla giusta mentalità per affrontarli:”Il problema non à© arrivare a una buona posizione per i playoff, quarto, quinto o sesto posto non cambia molto, ma conta arrivare ai playoff in condizioni psico-fisiche ideali e avere tanto coraggio e magari andare a vincere in trasferta in campi difficili”.
Attacco: “Come punte centrali abbiamo Mendicino,Ginestra e Fofanà¡, all’occorrenza possono anche essere invertiti(Fofana attaccante centrale o esterno, Mendicino molto duttile in attacco)”. Che si aspetta domani Gregucci? “Mi aspetto che la Salernitana faccia un’ottima partita perche conta questo, al di là¡ del risultato o dei singoli”.