Corsa, rapidità , predisposizione al gioco aereo e grande lavoro di sacrificio per la squadra: Ettore Mendicino si carica sulle spalle la Salernitana e guiderà l’attacco granata anche nella trasferta di L’Aquila. L’indisponibilità di Ciro Ginestra, fermo ancora ai box e nemmeno partito per il ritiro capitolino, non spaventa Gregucci che intende recuperare al 100% il “Cobra”, già ai suoi ordini al Venezia, e nel frattempo affidarsi a Mendicino ed a Fofana, che possono ricoprire il ruolo di prima punta.
L’attaccante milanese, quindi, si avvia verso la quarta maglia consecutiva da titolare, equamente divise tra vecchia e nuova gestione tecnica. Nonostante la giovane età (23 anni), può agire sia da prima che da seconda punta, ma con il modulo 4-2-3-1 di Gregucci è l’interprete ideale per il ruolo di riferimento centrale. Inutile dire che il suo inizio di stagione non è stato facile a causa della concorrenza spietata in attacco di Ginestra e Guazzo e di alcuni problemi fisici che hanno condizionato sia l’inizio della stagione (il giocatore saltò tutto il ritiro in estate), sia il momento del suo primo rilancio, con l’infortunio rimediato nella gara contro il Prato di dicembre che lo ha costretto ad uno stop di quaranta giorni.
Nonostante ciò “SuperMendo” riesce comunque a trovare due reti importantissime che regalano punti pesanti alla Salernitana: la prima nella trasferta di Catanzaro con una splendida torsione aerea che vale il gol del pareggio definitivo, la seconda con il Frosinone dove trova una fantastica semi-rovesciata a tempo scaduto che lascia di sasso il portiere Zappino. Poi l’infortunio ed il recupero, con i tempi rispettati alla lettera, anzi con un pizzico di anticipo. Mendicino, grazie a lavoro e sacrificio approfitta della partenza di Guazzo e degli acciacchi di Ginestra per rientrare progressivamente in squadra, facendosi trovare titolare al momento dell’arrivo di Gregucci che lo ritiene subito congeniale alla sua filosofia di gioco. Un 4-2-3-1 propositivo che lo vede un po’ a sorpresa titolare (preferito proprio al “Cobra”) dell’undici anti-Barletta, dove trova la sua terza gioia stagionale. Questa volta scatta sul filo del fuorigioco e batte il portiere con un tocco morbido che si insacca nell’angolo alto. Grande corsa e determinazione, dunque, ma anche sacrificio per lui che, evitando confronti eccessivi con atleti più famosi, semplicemente sembra avvicinarsi all’identikit dell’attaccante “moderno” che gioca per la squadra e spesso va alla ricerca della palla arretrando molto rispetto alla sua posizione naturale in area. Insomma, Mendicino ha dalla sua parte giovinezza e voglia di fare, che possa diventare il nuovo riferimento in attacco per la Salernitana in ottica play-off?