Non è solo la difesa il reparto più rivoluzionato nel mercato di gennaio per mano del ds Fabiani. Anche l’attacco é stato in parte trasformato, più che altro nelle gerarchie di squadra, con la cessione illustre di Guazzo che comunque aveva siglato un buon numero di reti nella prima parte del campionato e l’arrivo di Fofana che, si sa, non ha proprio l’identikit del bomber. Il lungo percorso per recuperare Ginestra, poi, se da un lato ha rischiato di compromettere la qualità offensiva della squadra, almeno in termini di esperienza, ha aperto le porte all’esplosione del giovane Mendicino che sta diventando il nuovo punto di riferimento in attacco nella rinata Salernitana di Gregucci.
La sensazione é che sia stato proprio il tecnico Gregucci a “rivoluzionare” il reparto d’attacco, al di lá del mercato di riparazione, non solo in termini di efficienza realizzativa ma anche a livello tattico grazie al suo credo che predilige un gioco decisamente offensivo ma con la partecipazione puntuale in fase di non possesso palla da parte di tutti i giocatori e in particolare dei tre rifinitori e degli esterni. Il dato oggettivo é che, da quando Gregucci siede sulla panchina granata, la Salernitana é riuscita a sbloccarsi in fase realizzativa mettendo a segno ben 14 reti in 6 gare di campionato di cui 5 proprio ad opera di Mendicino, quasi rinato col nuovo tecnico. Da sottolineare il fatto che la Salernitana di Angelo Gregucci ha realizzato solo tre reti in meno rispetto allo score totalizzato dalle due precedenti gestioni tecniche di Sanderra e Perrone (messe insieme) che é di 17 reti, ma il tecnico pugliese ci ha messo solo 6 turni, gli altri due tecnici messi insieme 18. Questo dato é sicuramente importante e fa comprendere a pieno quale sia la filosofia del nuovo trainer.
Sarà sicuramente molto importante il rientro di Ginestra in vista dei play-off (sia chiaro la Salernitana deve ancora dimostrare di meritarli) dove conterà l’esperienza di giocatori di categoria per avere un vantaggio in più sugli avversari. Mendicino, Ginestra, Fofana: considerando le condizioni precarie del secondo e la scarsa vena realizzativa del franco-maliano, forse alla Salernitana avrebbe fatto comodo un altro attaccante (nelle ultime battute del mercato invernale si parlava di Bjelanovic o Bruno). Toccherà ora ai protagonisti in causa dimostrare che l’organico era a posto così anche senza la ciliegina sulla torta, l’attaccante.