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Delio Rossi a Liratv: “Mai stato un profeta. La promozione è il minimo per Salerno”

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Delio Rossi a Liratv: "Mai stato un profeta. La promozione è il minimo per Salerno”

ImmagineNel corso del consueto appuntamento della trasmissione "Goal su goal", a parlare è l'attuale trainer della Sampdoria Delio Rossi,simbolo indiscusso degli anni d'oro della Salernitana, allenatore  entrato con merito nella storia del calcio cittadino grazie a due promozioni indimenticabili: "Mi fa piacere che a Salerno mi ricordino ancora con l'appellativo <profeta>, però credo di non essere e di non essere mai stato un profeta". La Salernitana dei record 2012/2013 è riuscita a raggiungere e superare risultati superlativi ottenuti dagli allenatori precedenti come Sonzogni e lo stesso Rossi:"Sono contento di questi primati ottenuti  e del campionato della Salernitana, i record poi sono fatti per essere battuti; penso che la promozione in Prima Divisione, per una piazza come Salerno, rappresenti il minimo auspicabile, fermo restando il fatto che è necessario confrontarsi con la realtà attuale che è quella che è".

Nonostante siano trascorsi molti anni, Rossi ricorda sempre con affetto la Salernitana 93'-94' (lo ha dichiarato recentemente alla trasmissione "11" di Italia 1), e ciò è testimoniato dal fatto che il mister è ancora in contatto con alcuni protagonisti della promozione in B: "Tuttora mantengo i contatti con ex calciatori come Breda,Tosto,Grimaudo,Tudisco, Pisano, ritengo che questo sia l'aspetto più bello ed emozionante. Ricordo con tanto affetto anche Ciro Ferrara (ospite in studio), che era uno che sapeva giocare al calcio. Ho un legame particolare con quella Salernitana poiché fu il mio primo anno di professionismo, per di più eravamo partiti con mille difficoltà anche dal punto di vista societario e con contestazioni; ebbi un duro impatto con la nuova realtà anche perché ero giovane e inesperto: una certezza è rappresentata dal fatto che in quell'anno vinsi parecchio scetticismo anche nei confronti della mia persona e delle mie capacità. Solo grazie ad un gruppo di ragazzi che si concesse totalmente a me riuscimmo a raggiungere qualcosa di impensabile. Sono legato più che altro dal punto di vista umano a quell'annata e a quella Salernitana".

Sull'annata della serie A Rossi riserva qualche rimpianto: "Sicuramente quella Salernitana non meritava di retrocedere, si sono verificate,fuori dal campo, una serie di circostanze spiacevoli che hanno inciso poi anche sul campo". La spregiudicatezza tattica rappresenta una delle caratteristiche che hanno contraddistinto l'allenatore: "Durante la mia carriera sono migliorato molto, ho smussato alcuni angoli e rivisto alcune situazioni anche perché per una categoria è necessario un certo tipo di gioco, per altre categorie un altro. Dipende soprattutto dai giocatori che hai a disposizione". Sul rapporto con il pubblico di Salerno Rossi conferma il feeling evidente con la torcida granata: "Il rapporto è ottimo, ricordo la partita con l'Ischia e i soli mille spettatori di quel giorno con molti tifosi fuori a contestare;i risultati ottenuti quell'anno contribuirono a creare entusiasmo e a portare in alto il nome di Salerno in tutta Italia".

Su Lotito il mister non va oltre un gelido "È stato il mio Presidente", ribadendo comunque di aver avuto rispetto della sua persona come tutti i presidenti per i quali ha lavorato. Rossi commenta anche l'attuale momento del calcio italiano: "Non basta una trasmissione per elencare i problemi del nostro calcio perché sono innumerevoli a partire dal fatto che le società puntano poco sui giovani e, se ci puntano, lo fanno non perché ci credono ma per necessità di bilancio (vedi Milan). Ritengo che il futuro del calcio italiano siano proprio i giovani e che si debba puntare forte su di loro". Sul calo delle presenze negli stadi italiani: "Penso che questo calo sia dovuto dallo stato di fatiscenza dei nostri stadi, non è possibile reclamare un numero maggiore di tifosi con questi stadi vecchi e poco tecnologici che ci ritroviamo. Per chiedere bisogna prima dare".


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