Durante il settimanale appuntamento con la trasmissione "Goal su goal" in onda su LiraTv interviene Salvatore Pinna, ex portiere della Salernitana, protagonista, con le sue prodezze (c'era anche un certo Arturo di Napoli in squadra), della promozione in serie B dei granata nel 2007-2008: "Se abbiamo vinto il campionato quell'anno è grazie ai salernitani, ci fecero capire subito cos'era la Salernitana e cosa voleva dire la salernitanita', noi giocatori ripagammo con le vittorie la passione dei tifosi nei confronti della casacca granata". Pinna riporta alla luce qualche aneddoto di quella fantastica stagione: "In quella stagione ci furono tanti momenti di gloria ma anche un po' di sofferenza, non dimenticherò mai i 135 giorni di ritiro a cui ci dedicammo. Abbiamo avuto un grande maestro come Fabiani, un direttore sportivo importante che assieme a Sasa' Avallone riusciva a comprendere i momenti della squadra, il morale dei calciatori, aspetti importanti che, se captati, ti aiutano a uscire dai momenti topici della stagione, sopratutto in una piazza come Salerno nella quale le pressioni si sentono molto. Salerno è davvero una piazza di calcio".
Tore Pinna commenta anche il campionato attuale e il momento non positivo della squadra: "La Salernitana ha grandi individualità, è un ottima squadra. I momenti bui vanno affrontati, l'importante è avere le qualità e gli attributi per uscire alla grande da queste situazioni". Il portiere intravede un futuro roseo per Salerno:"La Salernitana ha tutte le basi e fior di giocatori per puntare in alto, l'importante è che ci sia la voglia di fare bene. Nel 2007/2008 era impossibile fallire perché c'era grande entusiasmo e fame. Una cosa è giocare davanti a un grande pubblico che ti da stimoli, un'altra giocare con pochi spettatori. Giocare davanti a 800 spettatori per me vuol dire fare un allenamento a Salerno".